Wabiplanet è una filosofia che si può toccare e si può vedere.
È il mezzo che mi ha permesso di esprimere nel modo migliore quanto sia importante mantenere un legame
con la dimensione naturale delle cose, creare con essa un collegamento visivo nella vita di tutti i giorni
e valorizzare l’unicità e il potenziale di ognuno di noi.
Ma non solo: è il prodotto concreto di cosa significa per me osservare, creare e comunicare.
Wabiplanet è la semplicità delle forme e della materia.
È trovare la bellezza che una luce genera su una superficie irregolare.
È la bellezza imperfetta; un colore che crea una sfumatura che mai più potrà essere riprodotta;
il non avere fretta di avere qualcosa, attenderla e goderla con il tatto e con la vista ogni giorno sapendo che è unica.
È il modo che ho scelto di celebrare tutto questo e portarlo a chi sposa questa filosofia di vita
nella sua quotidianità attraverso oggetti unici perché non possono essere riprodotti identici a se stessi.
È la singolarità come l’ingrediente speciale da cercare in ognuno di noi.
È la forma concreta della semplicità in contrasto alla complessità caotica e perfetta di oggi.
OSSERAVARE LA NATURA NELLE SUE MOLTEPLICI ESPRESSIONI
Wabiplanet nasce dalla volontà di riportare una connessione con la natura nella vita di tutti i giorni
e provare a valorizzarne la bellezza imperfetta. All’origine di questo progetto c’è la filosofia orientale del wabisabi:
(cit. wikipedia:)
Wabi-sabi (侘寂) costituisce una visione del mondo giapponese, o estetica, fondata sull'accoglimento della transitorietà delle cose. L'espressione deriva da due caratteri侘 (wabi) e 寂 (sabi): Tale visione, talvolta descritta come "bellezza imperfetta, impermanente e incompleta" deriva dalla dottrina buddhista dell'anitya (sanscrito, giapp. 無常 mujō; impermanenza).
e provare a valorizzarne la bellezza imperfetta. All’origine di questo progetto c’è la filosofia orientale del wabisabi:
(cit. wikipedia:)
Wabi-sabi (侘寂) costituisce una visione del mondo giapponese, o estetica, fondata sull'accoglimento della transitorietà delle cose. L'espressione deriva da due caratteri侘 (wabi) e 寂 (sabi): Tale visione, talvolta descritta come "bellezza imperfetta, impermanente e incompleta" deriva dalla dottrina buddhista dell'anitya (sanscrito, giapp. 無常 mujō; impermanenza).
SPERIMENTARE LE POSSIBILITÀ ESPRESSIVE DELLA MATERIA
Questo mi ha portato alla realizzazione di una serie di oggetti d’arredamento
creati sperimentando differenti tipologie di lavorazioni della materia, di colori e di forme.
creati sperimentando differenti tipologie di lavorazioni della materia, di colori e di forme.
UN UNIVERSO INASPETTATO
Il tempo e la sete di sperimentare nuove espressioni ha portato a realizzare degli oggetti
che per la loro unicità appaiono come dei mondi diversi tra loro.
Il prodotto di questo lavoro ha generato l’universo Wabiplanet:
che per la loro unicità appaiono come dei mondi diversi tra loro.
Il prodotto di questo lavoro ha generato l’universo Wabiplanet: